1)
Il castello soprano di Revello
Il borgo di Revello fu una vera e
propria roccaforte di confine della Marca di Saluzzo. Proprio per tale motivo
si può dire che venne massicciamente fortificato in epoca tardo medievale,
tanto da renderlo, ancora nelle rappresentazioni del Theatrum Sabaudie, un
borgo cinto di mura e con plurime torri, castelli e rivellini.
Sulla sommità della collina
sovrastante il borgo si ergeva il Castello Soprano, considerato una tra le
più forti ed imprendibili roccaforti difensive del Piemonte. Dall’antica Via De
Reges, delimitata da tratti di mura della cinta muraria originale, si giunge ai
piedi della torre campanaria e si prosegue sino a raggiungere gli ormai pochi
resti del castello. Questo, che probabilmente vista la posizione in origine era
una torre saracena, venne progressivamente ampliato, già da un castellano
nominato da Manfredi II nel 1214[1] e
poi, soprattutto da Tommaso II e Ludovico I di Saluzzo ad inizio del ‘400, sino
a confluire in quello che diverrà il Forte Bramafam.
“Del castello di Revello fa già menzione il diploma della contessa
Adelaide del 1075 … era dunque molto antico, costrutto forse nel sec. IX al
tempo delle incursioni dei saraceni e forse fabbricato dai saraceni stessi,
come scrive il Della Chiesa”[2]. Fu
edificata, infatti, una struttura a pianta quadrata con tre torri angolari e
tre piani fuori terra e due interrati, collegati da scale a chiocciola[3]. In
seguito vennero rinforzati i muri di scarpa e costruite ulteriori cinte murarie
esterne.
Il castello fu assediato e conquistato
dopo ben due settimane di combattimenti nel 1558 dal duca Carlo Emanuele I di
Savoia, come rappresentato nella manifestazione di rievocazione storica “Revello
Maggio Castello”. In seguito, nell’ambito dei conflitti franco-sabaudi, il
castello venne definitivamente distrutto nel 1642 affinché non cadesse nelle
mani dei francesi di Richelieu.
2)
Il castello sottano di Revello
Nel centro del borgo di Revello
sorgeva il castello Sottano, costruito entro le mura a scopi più prettamente
residenziali dai Marchesi di Saluzzo, che infatti lo elessero quale dimora
preferita sotto il dominio di Ludovico II e Margherita di Foix. A tale periodo,
verso la fine del XV secolo, si devono anche gli affreschi della Cappella
Marchionale, ancora visibili nell’unica torre cilindrica rimasta del castello.
Il Castello, cosiddetto sottano, al
tempo dei Marchesi di Saluzzo, comprendeva tre torri ed era circondato da
giardini alla francese. Già fortemente rimaneggiato, in epoca napoleonica venne
in gran parte demolito e riadattato a palazzo civico. Rimangono tuttora
visibili il cortile rettangolare, una torre a pianta rettangolare che si
innalza dal tetto dell’edificio attiguo e una torre a pianta circolare sotto la
quale è conservata la Cappella Marchionale con pregevoli affreschi del
Quattrocento che sono stati attribuiti alla bottega del pittore Hans Clemer. Inoltre,
anche l'antica tettoia del mercato coperto è ancora sostenuta dalle colonne del
Quattrocento.
3)
Il forte Bramafam di Revello
Sulla collina di Revello si scorge
ancora la struttura fortificata a pianta esagonale del Forte Bramafam, vera e
propria vedetta sul territorio sottostante.
“È costruzione del sec. XVI il fortilizio isolato o rivellino
esistente su uno sperone di monte, al di sotto della cappella di S. Biagio,
conosciuto sotto il nome di Bramafame: si sono ancora corridoi e
Originariamente era collegato, tramite
mura e fossati, alla cinta del borgo e, di conseguenza, al castello soprano,
probabilmente già diruto all’epoca della costruzione del forte e
progressivamente integrato nella struttura del forte, realizzato nel corso del
XV secolo dai Marchesi Tommaso II e Ludovico I di Saluzzo. Esso era “munito di cinque bastioni, terrapieni
pentagonali che si sporgono dagli angoli della cinta per collocarvi i cannoni
di difesa”[5].
La fortezza fu utilizzata dai marchesi
anche come carcere, vedendo, tra i propri ospiti illustri, Giovanni Giacomo,
fratello di Ludovico II, nonché il giureconsulto Francesco Cavassa, vicario
generale sotto Margherita di Foix e in seguito avvelenato “con una minestra di fagiuoli … per mandato del marchese Giovanni
Ludovico.”[6].
Come detto, Revello fu assediata e
conquistata dopo due settimane di combattimenti nel 1558 dal duca Carlo Emanuele I di
Savoia. In tale occasione la struttura si arrese per carenza di vettovaglie e
ai difensori venne riconosciuto l’onore delle armi. In seguito, nell’ambito dei
conflitti franco-sabaudi, il forte venne definitivamente distrutto nel 1642 dai
francesi, pare su ordine diretto di Richelieu. Da lì in poi, il forte ha
vissuto secoli di abbandono sino ad essere destinato, nel 2000, a ristorante e
sede per cerimonie.
[1]
Savio C.F., Revello – Origini, archeologia, arte, 1938, p. 21.
[2] Ibidem, p. 34.
[3]
Seren Rosso R. – Guglielmo M., Op. Cit., pp. 271 ss.
[4]
Savio C.F., op. cit., p. 35.
[5] Ibidem, p. 36.
[6] Ibidem, p. 35.
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