martedì 4 aprile 2023

Opere nel comune di Pragelato

 

1)   La batteria del Mottas (Pragelato)

Proseguendo lungo la strada dell’Assietta verso Sestriere, si incontra, circa un chilometro dopo Testa dell’Assietta, la batteria del Mottas; decisamente più piccola rispetto a quella del Gran Serin, ma di essa coeva,  la struttura si compone di un terrapieno munito di un parapetto in muratura a

La batteria – Foto di Luca Grande, Andrea Panin e Gabriele Ricotto

protezione di 4 cannoni, nonché da due riservette per munizioni edificate con pregevoli volte a botte in mattone ricavate nel terrapieno stesso. Più indietro, poi, una breve scalinata conduce in una polveriera sotterranea ricavata nel terrapieno del piazzale dell’opera; poco distante dalla batteria si rinviene ancora un baraccamento adibito, in tempi moderni, prima a casa cantoniera e poi a rifugio alpino, che costituiva il magazzino e l’infermeria. Come accaduto alle opere del Gran Serin, anche il complesso del Mottas, venne disarmato nel 1915 e definitivamente dismesso nel 1928.

2)   I baraccamenti del Faussimagna (Pragelato)

Nel vallone di Faussimagna, sottostante la cima ove è sita la batteria del Mottas, sono ancora ben visibili i resti di varie strutture ed in particolare di due grossi baraccamenti per truppa e ufficiali che furono edificati alla fine del XIX secolo a complemento delle vicine batterie.

3)   Batteria del Monte Gran Costa (Pragelato)

Costruito negli anni 1888-89 sull’omonimo monte prospiciente la batteria del Mottas; mai utilizzato in battaglia, fu poi smantellato tra il 1915 e il 1928; la struttura era composta da un vasto baraccamento e un magazzino per le artiglierie, oltre che da un piccolo edificio atto al caricamento dei proietti e da una polveriera sotterranea. La dotazione offensiva della batteria era costituita da svariate postazioni, delle quali sono ancora visibili i basamenti in pietra, collegate tra di loro da una strada coperta con banchina per i fucilieri. “La vetta è stata spianata per costruire le postazioni, suddivise in due settori. A destra si trova quello occidentale, dove su una piazzola unica era in origine postata in barbetta una batteria di quattro cannoni da 15 […]. Sul fianco Nord della batteria principale erano postati due cannoni da 9 […] e, sul lato Sud, quattro pezzi da 12 […]. […] nel settore orientale era postata una batteria da quattro cannoni da 12 […].”[1]

1)   I ricoveri dell’Albergian (Pragelato)

Sull’altro versante della Val Chisone, vicino ai Laghi dell’Albergian, furono edificati vari ricoveri alla fine del XIX secolo al fine di alloggiare in alta quota le truppe. Sulla parte pianeggiante vicino ai Laghi sorge la prima caserma a quota 2563 m slm; più a monte (2713 m) venne costruito un altro edificio adibito al ricovero truppe, dedicato a Clemente Lequio.


[1] Gariglio D., Minola M. – Le fortezze delle alpi occidentali, Vol. 1, Edizioni l’Arciere, 1995, p. 123-124.

Nessun commento:

Posta un commento