1)
Sottosettore VII/A – Gruppo Ripa –
Caposaldo Giudigiai
Come già
anticipato nel presente volume, opera principale del caposaldo della zona del
torrente Ripa era l’appostamento ottocentesco sulla Cima del Bosco, il quale,
riammodernato soprattutto per quanto concerne le artiglierie – quattro pezzi da
149/35 – divenne la 147° batteria GaF.
All’imboccatura
della Valle Ripa, inoltre, fu realizzato un vero e proprio sbarramento
difensivo composto da cinque postazioni di tipo 7000, ricomprese nel caposaldo
Giudigiai e installate nel fondovalle.
Sul versante
sinistro del torrente fu collocata l’opera 171, destinata a incrociare il fuoco
con la gemella opera 172 sul versante opposto. Proseguendo lungo la strada e
deviando a sinistra in prossimità di Brusà des Plans (salendo quindi, ma
tornando in direzione della bassa valle), si rinviene – quasi intatta – l’opera
173. A monte di questa, lungo la mulattiera che da Bessen Aut risale verso
Serre di Ciagrassa, si trovano l’opera 174 (a circa 2000 metri di quota) e
l’opera 175 posta circa 300 metri più in alto; queste erano tutte opere monoblocco
per una o due mitragliatrici.
A servizio
delle stesse, nel fondovalle, all’altezza del Pilone delle Scorce, si trovano i
resti del Deposito Esplosivi di Ponte Ciagrassa e poco più a monte, sempre sul
versante sinistro del torrente, è ancora visibile quanto resta del centralino
telefonico, costruito a ridosso del versante roccioso.
Da tale punto, alla fine della valle, un ponte oltrepassa il torrente
Ripa e permette di risalire la Valle Lunga. Qui, nei pressi della borgata di
Planes, erano installate delle batterie mobili per obici e cannoni. Risulta,
ancora visibile nei suoi resti, invece, il Ricovero Planes, distrutto da una
slavina, nonchè, a monte di questo una volta superata una ripida salita, il
Rifugio della Milizia, che presenta pregevoli decorazioni in pietra.
2)
Sottosettore VII/A – Gruppo Ripa –
Caposaldo Mayt
Il Colle Mayt
è punto di confine tra Italia e Francia che si trova a monte rispetto alle
opere del caposaldo Giudigiai. Dal Pian della Milizia, infatti, risalendo il
ripido pendio, si giunge dapprima ai resti della Casermetta XXIII e quindi via
via sino al Colle del Mayt (2706 metri s.l.m.).
Lungo il
tragitto si incontrano per primi i resti della Postazione 143, monoblocco di
tipo 7000 per una singola mitragliatrice. Prima del colle, invece, una
deviazione verso destra conduce al Centro 15 che, con una porta garitta in roccia,
conduceva dapprima a un piccolo ricovero e quindi a due punti di fuoco che
battevano il colle sottostante (ora le armi sono irraggiungibili a causa di una
frana interna).
Scendendo
nuovamente al colle del Mayt e risalendo sul versante opposto, si rinvengono i
resti della Postazione 18, opera di tipo 7000 munita di mitragliatrice per
coprire il colle.
Qualora,
invece, dalla Casermetta XXIII anziché prendere la via del colle si prendesse
la direzione nord, verso la conca delle Fionière, una volta oltrepassato il
lago inferiore si incontrerebbero i resti in calcestruzzo della Postazione 142,
opera 7000 con un posto mitragliatrice e a seguire si troverebbe ciò che rimane
della Casermetta XXII, ancora circondata da rotoli di filo spinato e idonea ad
ospitare un presidio di una ventina di uomini.
A monte della
caserma, in prossimità del colle soprastante, si incontrano i resti del Centro
14 ; anche questo era munito di ricovero per una ventina di uomini e
constava di due mitragliatrici. Curioso il posizionamento di un’altra
postazione, priva di denominazione, poco a monte del centro a cui, forse doveva
essere idealmente collegata.
Scendendo sul
Colle delle Fionière (2.808 m. s.l.m.) e risalendo sul versante opposto si incontra,
dopo poco, la Postazione 16, ora ridotta a un rudere. Questi era un’altra
postazione singola di tipo 7000 per coprire il colle sottostante.
Ultima opera del caposaldo, posta in posizione del tutto decentrata
dalle altre, è il Bivacco XXIV, sito nel vallone del Gran Miol, che in seguito
è stato risistemato e adibito a rifugio.
3)
Sottosettore VII/A – Gruppo Thuras –
Caposaldo Clausis
A monte
dell’abitato di Rhuilles, in Val di Thuras, è sita la strada che conduce sino
al Monte Brusà e, oltre questo, le Grange di Thuras. Da qui si dipanano le
opere del Gruppo Thuras : dapprima una linea di opere attorno alla borgata
Grange Thuras che consiste nel caposaldo Clausis e quindi, a ridosso del
confine, le opere del caposaldo Ramiere.
Il caposaldo
Clausis constava di quattro opere poste sul versante destro della valle, i
Centri 84, 85, 85 bis e 86 e di due opere sul sinistro, i Centri 80 e 82. Sulle
prime pendici del monte Valletta si trovano i ruderi del Centro 84, con
l’ingresso coperto dal crinale, un lungo corridoio con magazzini e ricovero e
due malloppi per mitragliatrici. Nei pressi dell’opera, a poche centinaia di
metri a mezzacosta, si trova il Centro 85, ben visibile dai blocchi di
calcestruzzo crollati che stanno ad indicare l’esistenza di una tipica postazione
di tipo 7000 monoblocco per tre armi da fuoco.
Sul pendio
soprastante si rinviene ciò che rimane dell’opera 85 bis, sempre di tipo 7000 e
per due armi da fuoco, di cui si può ancora ammirare la bella mimetizzazione in
pietra. Sulle prime pendici del Roc Boucher, invece, osservando con attenzione
le rocce, si scorgono le aperture del Centro 86, opera di tipo 200 costruita in
roccia e ancora accessibile, con un lungo corridoio con magazzini e ampio
ricovero che conduce alle due casematte.
Per raggiungere le opere sull’altro versante occorre tornare sul
fondovalle e oltrepassare il ponte sul Thuras, così da giungere, dopo aver
risalito un pendio erboso, la Postazione 82, opera di tipo 7000 per due
mitragliatrici, e di seguito il Centro 80. Quest’ultima fu realizzata in
caverna in ossequio alla circolare 200 e presenta l’interno ancora agibile per
buona parte. La galleria principale oltrepassava un piccolo ricovero e
giungeva, quindi, a un primo malloppo per mitragliatrice ; una rampa di
scale conduceva, invece, alla casamatta soprastante, sempre per mitragliatrice.
4)
Sottosettore VII/A – Gruppo Thuras –
Caposaldo Ramière
Percorrendo
la strada di fondovalle della Val Thuras sino al termine della stessa, si
giunge ad un piazzale terminale, appena prima del quale, su uno spalto roccioso
sulla destra, è sita la Caserma XVI. Questa, elevata su due piani e dotata di
cucina e mensa, era in grado di ospitare, tra truppa e ufficiali, circa
cinquanta uomini. Questa era la sede principale del caposaldo, che si componeva
dei Ricoveri XVI e XXI, dei Centri 11, 12 e 13, delle postazioni 10, 12bis, 91
e 92 e dell’osservatorio sulla cima del Ramière.
La prima
opera che si incontra è il Centro 12, posto sulla strada verso il Colle Thuras
in prossimità del vallone che conduce al Colle Rasis. Qui purtroppo
dall’esterno sono visibili solo pochi resti nella pietraia, mentre l’interno è
invaso dal ghiaccio. Un ricovero ospitava una ventina di uomini che erano
adibiti all’utilizzo dei due malloppi per mitragliatrice dell’opera. Sul
versante opposto del vallone, ad incrociare il fuoco, era presente la
Postazione 10, di cui non rimane pressoché nulla.
Le altre
opere del caposaldo sono, invece, site nel vallone di Founzes, che porta al
Colle Ramière. Le opere, ormai ridotte a ruderi, sono pressochè inagibili e
possono scorgersi d’apprima la Postazione 12bis, quindi la 91 e la 92, tutte
opere di tipo 7000 destinate ad ospitare due punti di fuoco.
Più a monte,
a circa 2800 m. s.l.m., tagliando su un pendio erboso, si può raggiungere una vecchia
mulattiera che dal Colle Thuras portava al Colle Ramière, così da raggiungere
la parete rocciosa ove si trovano i resti del Centro 13, a quasi 3.000 metri di
quota. L’opera, con sviluppo notevole, consta di una porta garitta a chiusura
di una lunga galleria che conduceva prima ad un ampio ricovero per una trentina
di uomini, quindi – sullo stesso livello – a due casematte sulla sinistra,
mentre a destra una lunga scalinata portava a due casematte volte verso l’altro
lato del pendio.
Nel punto dove si lasciava la via principale, a circa 2800 metri di
quota, risalendo il versante opposto, si può giungere ai resti del Centro 11
che, similmente al precedente, è realizzato interamente in caverna e consta di
due malloppi di artiglieria raggiungibili con due distinte scalinate.
Nessun commento:
Posta un commento