martedì 4 aprile 2023

Opere a Cesana e Claviere

 

1)   Le postazioni di Cima del Bosco (Cesana)

Sulla Cima del Bosco, al culmine della strada militare che da Sauze di Cesana sale verso il monte sovrastante, sono ancora visibili i resti in muratura e gli scavi in terra delle postazioni che ospitavano gli osservatori e i pezzi di artiglieria destinati a coprire i Colli Centrali (Colletto Verde, Gimont, Saurel, Bousson, Bourget e Chabaud) e spalleggiare il Forte di Champlas Seguin.

Data la posizione dominante e con un’ottima visuale, l’opera, edificata negli ultimi anni dell’800, venne inserita anche nel Vallo Alpino negli anni ’30 del novecento, divenendo la 147° batteria di Cima del Bosco all’interno del settore di copertura Monginevro. Proprio in occasione del secondo conflitto mondiale la batteria si ritrovò coinvolta attivamente nell’attacco al forte francese dello Chenaillet.

2)   Le Barricate (o tagliata) di Claviere

Lungo la strada che da Cesana conduceva a Claviere sino agli anni ’90 dell’800 vi era una palizzata prevalentemente in legno e con un piccolo corpo di guardia; alcune decine di metri più a monte era stato installato un ponte di legno removibile. Sul finire del secolo, con la massiccia fortificazione della zona, i manufatti in legno vennero sostituiti da opere in muratura e vennero realizzate le “barricate” di Claviere (conosciute anche come “tagliata” di Claviere). Dapprima si

Magazzini in caverna – Foto di Luca Grande

incontrava un ponte scorrevole che consentiva, eventualmente, di interdire il transito; quindi furono realizzati muri difensivi che conducevano ad un secondo ponte metallico che, superando un ulteriore canalone, permetteva di giungere ad un corpo di guardia. Il tutto era sovrastato dal più consistente corpo di guardia difensivo del Petit Valon, al di sotto del quale, appena prima del centro abitato e al riparo della cresta, si trovava la caserma costruita per ospitare una compagnia dell’esercito. Molto particolare era il movimento di apertura e chiusura del ponte che era effettuato da una caponiera in caverna, ricavata nelle rocce in testa alla tagliata. Lungo il tracciato vi era un collegamento sotterraneo dalla caserma delle barricate sino al ponte metallico, che conteneva, tra l’altro, magazzini e vari fornelli da mina[1]. Tali opere furono ulteriormente ammodernate in occasione del secondo conflitto mondiale; l’ultimo utilizzo della caserma ebbe luogo nell’inverno 1944/45 ospitando il battaglione Folgore della repubblica Sociale Italiana; mentre i ponti metallici della tagliata “già danneggiati dall’azione di sabotaggio delle forze francesi nel settembre del ’44, furono definitivamente distrutti dai tedeschi in fuga nell’aprile del ‘45”[2].

La galleria in caverna parallela alla strada – Foto di Luca Grande

La ricostruzione della strada e la recente costruzione delle gallerie di accesso al paese hanno eliminato quasi tutti i resti visibili dell’opera di cui tuttavia, resta la galleria in roccia deducibile da alcune feritoie murate.



[1] Corino P.G., Fortificazioni e spie, le reconnaissances photografiques del deuxème bureau in valle di susa, Melli Editore, 1996

[2] Gariglio D., Minola M., op.cit., p. 94.

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