giovedì 29 aprile 2021

Il Castello di Perrero

Le prime notizie sul castello di Perrero risalgono alla fine del XIII secolo, quando venne assediato da Filippo di Savoia-Acaia durante la sua campagna contro Ugo, Signore di Val San Martino (l’antico nome della Val Germanasca), che si era alleato con il Delfino di Vienne, Umberto I, il quale cercava di espandere il suo controllo verso il Piemonte. Nel 1297, dopo un mese di assedio, Filippo riuscì a far capitolare i ribelli; come nuovo castellano venne insediato Iaquimeto de Boszorello. Questo funzionario aveva il compito di riscuotere tasse e tributi ma, soprattutto, di controllare un territorio di confine teatro di continue scaramucce e di tenere d’occhio i signori di Val San Martino. Perciò venne edificato un castrum (castello) affiancato da un receptum (ricetto), cioè un nuovo abitato circondato da fortificazioni, in modo da poter controllare meglio la popolazione e aumentare le capacità militari del complesso. La struttura era localizzata sul promontorio montuoso che sovrasta il paese a est, chiamato ancora oggi Monte Castello, poco lontano dall’attuale borgata Eirassa.

Vista del Monte Castello, che sovrasta il paese di Perrero
 

Probabilmente distrutto da una delle tante occupazioni francesi e in seguito riadattato dai Truchetti su incarico di Emanuele Filiberto di Savoia, del maniero non si hanno notizie successive fino alla metà del Cinquecento: si sa che nel 1561 la struttura viene assediata dai Valdesi nell’ambito delle “guerre di religione”, finché le truppe sabaude del conte della Trinità riescono a liberarla. Negli anni successivi si ripristina la guarnigione e vengono effettuati vari lavori di manutenzione, ma nelle carte di fine secolo il castello è già indicato come “in rovina”. 

Le ultime fonti risalgono al 1689, con il rimpatrio dei Valdesi dall’esilio in Svizzera: il duca Vittorio Amedeo II, per difendere la valle, invia una compagnia del reggimento Guardie presso ciò che resta delle fortificazioni del borgo di Perrero, che erano sorvegliate soltanto da un piccolo gruppo di soldati della milizia di dubbia affidabilità. Si realizzano inoltre alcune barricate per sbarrare il fondovalle all’inizio del paese, mentre la proposta di costruire alcune ridotte intorno al castello per controllare le vie di comunicazione verso Faetto, San Martino e Traverse non viene accolta; queste fortificazioni non avranno nessun ruolo negli avvenimenti militari del 1689-90.

Uno stralcio della "Carta delle Valli del Piemonte abitate dai Valdesi ossia Protestanti", incisa a Parigi nel 1690 di Jean-Baptiste Nolin, nella quale viene indicato il "C.(astello) Demolie" di Perrero

Anche nella "Carta delle Tre Valli del Piemonte" del 1668 viene indicato come il "Castello demolito"
 

All’inizio del ‘700 presso la località Monte Castello viene indicata la presenza di una ridotta, e nelle mappe catastali di fine secolo si possono ancora trovare i toponimi “Regione delle Baricate” e “Regione Castello”. Alla fine dell’800 il sito dell’antico castello venne utilizzato per il posizionamento di postazioni d’artiglieria, che hanno definitivamente cancellato qualsiasi traccia di strutture più antiche.

La "CARTA COROGRAFICA DELLE VALLI DI SUSA, MORIENA, ..." del 1708 riporta l'indicazione di una ridotta presso Monte Castello

La "Carta topografica delle valli di Pragelà, S. Martino, Perosa, e Lucerna" di metà ‘700 riporta ancora l'indicazione del castello di Perrero

Una mappa catastale di fine '700 in cui si vedono alcuni toponimi come "Baricate" e Castello"

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