Dall’agosto 2015, da quando ci fu posta la domanda se eravamo
disponibili ad ospitare altro materiale d’artiglieria a Forte Bramafam,
ha preso corpo il progetto di realizzare una mostra che narrasse
l’evoluzione delle artiglierie del Regio Esercito. E’ stato un lavoro
lungo e impegnativo, si è dovuto ricostruire il Magazzino d’artiglieria
ridotto ai soli muri perimetrali dopo le
demolizioni della fine degli anni Sessanta del Novecento, attuate per
recuperare materiali da ostruzione per uso pubblico a Bardonecchia, ma
come è nostra consuetudine non ci siamo tirati indietro. Un progetto
impegnativo che è stato reso possibile grazie ai contributi della Compagnia di San Paolo, nonché della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Magnetto.
Il Magazzino artiglieria dopo il recupero si presenta nel suo interno con un’infilata di locali, che si susseguono dalla sesta alla terza campata, caratterizzata dalle grandi arcate in muratura delle strutture portanti originarie.
Un’area di circa 600 metri quadri dove sono schierati quarantacinque pezzi di artiglieria di piccolo e medio calibro che narrano l’evoluzione dell’artiglieria del Regio Esercito dalla fine dell’Ottocento sino alla Seconda Guerra Mondiale. Una raccolta proveniente dal Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino che potrà essere vista nel suo sviluppo temporale dal cannone da montagna da 75 BR ret impiegato nella battaglia d’Adua, del 1° marzo 1896, all’imponente cannone da Corpo d’Armata da 152/45, la stessa bocca da fuoco che armava nella Prima Guerra Mondiale le corazzate della classe Caio Duilio. Poi la bombarda da 400 del Duca d’Aosta, con un susseguirsi di bocche da fuoco tra cannoni e obici tra le due guerre mondiali. Un’infilata di storia di bronzo e acciaio, eventi da ricordare e da non dimenticare, in alcuni casi da non ripetere.
Nella terza campata, oltre alle artiglierie antiaeree, in tre vetrine si susseguirà l’evoluzione delle mitragliatrici del Regio Esercito con sedici distinte armi dalla Gardner del 1886 sino alla Breda del 1937. Di rimando in una vetrina a sé stante diciannove armi automatiche individuali narreranno la loro evoluzione dalla Villar Perosa, all’intera evoluzione dei M.A.B. sino alla TZ 45.
Il viaggio nel tempo prosegue all’interno del forte, dove attraverso trentotto sale viene raccontata la storia del Regno d’Italia tra Ottocento e Novecento, accompagnati da 160 manichini che indossano uniformi originali, da oltre 2000 tra documenti e oggetti esposti. Una collezione costantemente aggiornata con i nuovi arrivi che tutti gli anni la vengono ad arricchire.
Il Magazzino artiglieria dopo il recupero si presenta nel suo interno con un’infilata di locali, che si susseguono dalla sesta alla terza campata, caratterizzata dalle grandi arcate in muratura delle strutture portanti originarie.
Un’area di circa 600 metri quadri dove sono schierati quarantacinque pezzi di artiglieria di piccolo e medio calibro che narrano l’evoluzione dell’artiglieria del Regio Esercito dalla fine dell’Ottocento sino alla Seconda Guerra Mondiale. Una raccolta proveniente dal Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino che potrà essere vista nel suo sviluppo temporale dal cannone da montagna da 75 BR ret impiegato nella battaglia d’Adua, del 1° marzo 1896, all’imponente cannone da Corpo d’Armata da 152/45, la stessa bocca da fuoco che armava nella Prima Guerra Mondiale le corazzate della classe Caio Duilio. Poi la bombarda da 400 del Duca d’Aosta, con un susseguirsi di bocche da fuoco tra cannoni e obici tra le due guerre mondiali. Un’infilata di storia di bronzo e acciaio, eventi da ricordare e da non dimenticare, in alcuni casi da non ripetere.
Nella terza campata, oltre alle artiglierie antiaeree, in tre vetrine si susseguirà l’evoluzione delle mitragliatrici del Regio Esercito con sedici distinte armi dalla Gardner del 1886 sino alla Breda del 1937. Di rimando in una vetrina a sé stante diciannove armi automatiche individuali narreranno la loro evoluzione dalla Villar Perosa, all’intera evoluzione dei M.A.B. sino alla TZ 45.
Il viaggio nel tempo prosegue all’interno del forte, dove attraverso trentotto sale viene raccontata la storia del Regno d’Italia tra Ottocento e Novecento, accompagnati da 160 manichini che indossano uniformi originali, da oltre 2000 tra documenti e oggetti esposti. Una collezione costantemente aggiornata con i nuovi arrivi che tutti gli anni la vengono ad arricchire.
Una storia che non è mai noiosa e che trasporta
il visitatore molto spesso nel passato.
Nel 2018 Forte Bramafam sarà visitabile con il seguente programma di aperture.
- Luglio: i sabati e le domeniche: 21, 22, 28 e 29
- Agosto: tutti i giorni da mercoledì 1 sino a venerdì 31
- Settembre: tutti i sabati e le domeniche: 1, 2, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29 e 30
- Ottobre: tutti i sabati e le domeniche 6, 7, 13, 14, 20, 21, 27 e 28
Orari di apertura: 10.00 - 18.30 Ultimo ingresso ore 17.00
Per informazioni: 39 333 6020192, 39 339 2227228
e-mail: info@fortebramafam.it
www.fortebramafam.it - www.facebook.com/museofortebramafam
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