Dopo aver realizzato
le opere dello Sbarramento di Villanova, lo Stato Maggiore ed il Genio di
Torino, analizzando le difese, si accorgono di un evidente lacuna nei sistemi
difensivi della Val Pellice, dovuta alla considerazione che eventuali
aggressori provenienti dai colli laterali avrebbero facilmente potuto aggirare
le opere di Villanova. Così, tra il 1940 e il 1941 venne realizzato il
Caposaldo Crosenna, composto dalle opere 31 e 32 e da un
ricovero presso il Col Content, oltre a una mulattiera di collegamento con Villanova.
Interessante la
ricostruzione documentale operata da Marco Boglione, che ci illustra come “la costruzione dei due bunker,
dell’osservatorio e del ricovero non desta troppe preoccupazioni: le difficoltà
maggiori riguardano la mulattiera” e vengono menzionate le difficoltà
derivanti non tanto dalla conformazione rocciosa del terreno quanto dal
dislivello, le quali circostanze, unite insieme, determinano la necessità di
numerosi tratti con il sostegno di muri di rinforzo.
Per raggiungere il Col
Content (2.108 metri
s.l.m.), una volta giunti a Villanova, si oltrepassa il parcheggio e si
continua in auto la carrozzabile sterrata sino al cartello di divieto
d’accesso. Da qui ci si incammina a piedi e dopo appena un centinaio di metri
si imbocca il sentiero a destra seguendo le indicazioni “Col Content – Alpe
Bancet – Colletta Faure”. Per tutto il primo tratto la strada militare è
pressoché invisibile a causa di una frana che ne ha cancellato le tracce, così
che la salita procede regolare ma ripida in un bel faggeto nel vallone del Rio
Pissoi. Usciti dalla boscaglia, il sentiero prosegue con ripidi tornanti, più o
meno lunghi, sempre facenti parte della strada militare che, benché in buona
parte crollata, conserva ancora spettacolari elementi e pregevoli muri di
sostegno ai tornanti.
Si giunge così, in
poco più d’un paio d’ore da Villanova, sino al ricovero XI, composto da
5 vani (compresa una piccola cucina) e adatto ad ospitare una trentina di
uomini. La prima struttura visibile sono le latrine, in un corpo distaccato
dalla caserma, quindi, lasciandosi alle spalle la strada militare che sale sino
all’Alpe Bancet, si devia per aver contezza del buono stato del ricovero, costruito
a ridosso della parete rocciosa ma protetto da un’intercapedine.
Proseguendo in
direzione del Col Content, si giunge rapidamente all’opera 31, posta
accanto al colle e consistente in una casamatta per mitragliatrice con ormai
buona parte del rivestimento in pietra distaccatosi a mostrare la sottostante
struttura in calcestruzzo.
Volgendo lo sguardo
verso l’altro versante del colle, si scorgerà senza alcuna difficoltà l’opera
32, gemella della 31 e anch’essa composta di una casamatta per
mitragliatrice, idonea a battere tutto il sottostante Vallone del Crosenna, cui
il Col Content funge da spartiacque rispetto al Vallone della Resiassa. Quest’opera, in particolare, vede al suo interno alcuni graffiti dei
militari che vi prestarono servizio.
Nei pressi delle due
opere sono presenti alcuni basamenti di cemento, probabilmente utilizzati per
una teleferica di collegamento con il fondovalle, oltre ai resti di una postazione-osservatorio, mentre
poco a monte del colle si scorgono tracce di alcune postazioni per
artiglierie leggere. Se invece si scende lungo il sentiero che raggiunge il sottostante alpeggio della Crosenna, si incontra uno sbancamento di notevoli dimensioni lungo la linea del crinale, destinato ad accogliere l’opera 33.
In alcuni documenti dei comandi militari si legge che “per le necessità determinate dalle sue funzioni, si ritiene necessario di aumentare la solidità dello sbarramento di Colle Content, integrando le opere già esistenti con un'opera media tipo 15.000 a 4 armi (33/a) ed una piccola a 2 armi (31/a)”. Quest’ultima era prevista lungo il sentiero verso l’Alpe Bancet, a nord del colle, dove ancora oggi si rileva un piccolo scavo, mentre la 33/a avrebbe dovuto essere realizzata tra la 32 e la 33: proprio quest’ultima, che era stata appena iniziata, venne quindi soppressa in favore della nuova opera 15000. Come ulteriore rinforzo al caposaldo fu progettato anche un bivacco a Colle Passon, presso la punta Resiassa sopra al Col Content.
In alcuni documenti dei comandi militari si legge che “per le necessità determinate dalle sue funzioni, si ritiene necessario di aumentare la solidità dello sbarramento di Colle Content, integrando le opere già esistenti con un'opera media tipo 15.000 a 4 armi (33/a) ed una piccola a 2 armi (31/a)”. Quest’ultima era prevista lungo il sentiero verso l’Alpe Bancet, a nord del colle, dove ancora oggi si rileva un piccolo scavo, mentre la 33/a avrebbe dovuto essere realizzata tra la 32 e la 33: proprio quest’ultima, che era stata appena iniziata, venne quindi soppressa in favore della nuova opera 15000. Come ulteriore rinforzo al caposaldo fu progettato anche un bivacco a Colle Passon, presso la punta Resiassa sopra al Col Content.
Lungo la mulattiera
che collega l’alpeggio Crosenna alla strada di fondovalle per Villanova, a
circa 1.580 metri
di quota, in una zona in cui il versante si presenta ripido e impervio, si
possono infine individuare sei fornelli per camere da mina, che
servivano a far saltare il sentiero in caso di necessità, bloccando così
l’accesso al vallone. Ognuno di essi reca ancora una targa, incisa nella
pietra, con alcuni dati di riferimento.
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