sabato 26 marzo 2016

Vallo Alpino: Caposaldo Crosenna (Bobbio Pellice)



Dopo aver realizzato le opere dello Sbarramento di Villanova, lo Stato Maggiore ed il Genio di Torino, analizzando le difese, si accorgono di un evidente lacuna nei sistemi difensivi della Val Pellice, dovuta alla considerazione che eventuali aggressori provenienti dai colli laterali avrebbero facilmente potuto aggirare le opere di Villanova. Così, tra il 1940 e il 1941 venne realizzato il Caposaldo Crosenna, composto dalle opere 31 e 32 e da un ricovero presso il Col Content, oltre a una mulattiera di collegamento con Villanova.
Interessante la ricostruzione documentale operata da Marco Boglione, che ci illustra come “la costruzione dei due bunker, dell’osservatorio e del ricovero non desta troppe preoccupazioni: le difficoltà maggiori riguardano la mulattiera” e vengono menzionate le difficoltà derivanti non tanto dalla conformazione rocciosa del terreno quanto dal dislivello, le quali circostanze, unite insieme, determinano la necessità di numerosi tratti con il sostegno di muri di rinforzo.
Per raggiungere il Col Content (2.108 metri s.l.m.), una volta giunti a Villanova, si oltrepassa il parcheggio e si continua in auto la carrozzabile sterrata sino al cartello di divieto d’accesso. Da qui ci si incammina a piedi e dopo appena un centinaio di metri si imbocca il sentiero a destra seguendo le indicazioni “Col Content – Alpe Bancet – Colletta Faure”. Per tutto il primo tratto la strada militare è pressoché invisibile a causa di una frana che ne ha cancellato le tracce, così che la salita procede regolare ma ripida in un bel faggeto nel vallone del Rio Pissoi. Usciti dalla boscaglia, il sentiero prosegue con ripidi tornanti, più o meno lunghi, sempre facenti parte della strada militare che, benché in buona parte crollata, conserva ancora spettacolari elementi e pregevoli muri di sostegno ai tornanti.
Si giunge così, in poco più d’un paio d’ore da Villanova, sino al ricovero XI, composto da 5 vani (compresa una piccola cucina) e adatto ad ospitare una trentina di uomini. La prima struttura visibile sono le latrine, in un corpo distaccato dalla caserma, quindi, lasciandosi alle spalle la strada militare che sale sino all’Alpe Bancet, si devia per aver contezza del buono stato del ricovero, costruito a ridosso della parete rocciosa ma protetto da un’intercapedine.
Proseguendo in direzione del Col Content, si giunge rapidamente all’opera 31, posta accanto al colle e consistente in una casamatta per mitragliatrice con ormai buona parte del rivestimento in pietra distaccatosi a mostrare la sottostante struttura in calcestruzzo.
Volgendo lo sguardo verso l’altro versante del colle, si scorgerà senza alcuna difficoltà l’opera 32, gemella della 31 e anch’essa composta di una casamatta per mitragliatrice, idonea a battere tutto il sottostante Vallone del Crosenna, cui il Col Content funge da spartiacque rispetto al Vallone della Resiassa. Quest’opera, in particolare, vede al suo interno alcuni graffiti dei militari che vi prestarono servizio.
Nei pressi delle due opere sono presenti alcuni basamenti di cemento, probabilmente utilizzati per una teleferica di collegamento con il fondovalle, oltre ai resti di una postazione-osservatorio, mentre poco a monte del colle si scorgono tracce di alcune postazioni per artiglierie leggere. Se invece si scende lungo il sentiero che raggiunge il sottostante alpeggio della Crosenna, si incontra uno sbancamento di notevoli dimensioni lungo la linea del crinale, destinato ad accogliere l’opera 33.
In alcuni documenti dei comandi militari si legge che “per le necessità determinate dalle sue funzioni, si ritiene necessario di aumentare la solidità dello sbarramento di Colle Content, integrando le opere già esistenti con un'opera media tipo 15.000 a 4 armi (33/a) ed una piccola a 2 armi (31/a)”. Quest’ultima era prevista lungo il sentiero verso l’Alpe Bancet, a nord del colle, dove ancora oggi si rileva un piccolo scavomentre la 33/a avrebbe dovuto essere realizzata tra la 32 e la 33: proprio quest’ultima, che era stata appena iniziata, venne quindi soppressa in favore della nuova opera 15000. Come ulteriore rinforzo al caposaldo fu progettato anche un bivacco a Colle Passon, presso la punta Resiassa sopra al Col Content.
Lungo la mulattiera che collega l’alpeggio Crosenna alla strada di fondovalle per Villanova, a circa 1.580 metri di quota, in una zona in cui il versante si presenta ripido e impervio, si possono infine individuare sei fornelli per camere da mina, che servivano a far saltare il sentiero in caso di necessità, bloccando così l’accesso al vallone. Ognuno di essi reca ancora una targa, incisa nella pietra, con alcuni dati di riferimento.



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Vallo Alpino: Caposaldo Col Content o Crosenna (Bobbio Pellice)

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