1)
Il Fort Mutin (Fenestrelle)
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Quest’ultima, in particolare, fu soggetta alla dominazione
borbonica dal 1536 al 1574 e nuovamente dal 1631 in virtù del Trattato di
Cherasco. La città fu, poi, riconquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia nel
1696, prima dell’avanzata francese su Torino del 1706.
In questo contesto, la costruzione del Fort Mutin iniziò nel 1694
per volontà di Luigi XIV, che voleva tutelare il fondovalle da eventuali
attacchi sabaudi in caso di caduta di Pinerolo. La struttura fu edificata con
forma pentagonale ed angoli bastionati e collegati da cortine protette da
mezzelune, per un’estensione complessiva di circa 96.000 mq. Anche se non vi
sono fonti certe, pare che l’opera sia stata realizzata sulla base dei progetti
dell’architetto Guy Creuzet de Richerand, responsabile delle fortificazioni per
il Delfinato.
La fortificazione, ulteriormente protetta da un fossato, dotato di
controscarpa ed un camminamento coperto, vedeva al proprio interno ogni locale
logistico, finanche il pozzo con l’acqua proveniente da una sorgente alle
pendici del monte Gran Costa.
Tale costruzione, tuttavia, pare sia stata aspramente criticata
dal più noto Sébastien Le Prestre de Vauban, quando, in veste di Commissario
generale delle fortificazioni, visitò la struttura nel 1700. Pare addirittura
che il Vauban si rivolse con disprezzo nei confronti del costruttore del Mutin,
auspicando addirittura l’abbattimento di questa struttura, costruita su una
conca che lo rendeva visibilmente vulnerabile al fuoco nemico. Tale proposito,
visto il contesto bellico, non poté essere attuato e il Vauban dispose, allora,
l’edificazione di otto ridotte disposte su entrambi i versanti della valle,
allo scopo di fornire una copertura al forte; tra queste si ricorda la ridotta
des Aiguilles, poi inglobata dal Forte San Carlo.
Tali sforzi, invero, furono vani e dopo esser uscito vittorioso
dal lungo assedio di Torino del 1706, Vittorio Amedeo II di Savoia, risalendo
le valli, riuscì ad espugnare il Mutin il 31 agosto 1708, dopo un assedio di
soli 15 giorni, nel corso dei quali ne era stata fatta esplodere anche la
polveriera.
Il forte venne poi ripristinato dal Re di Sardegna, che dispose il
puntamento dei cannoni verso la Francia e l’edificazione di altre strutture che
comporranno poi il complesso del Forte di Fenestrelle. Il Mutin venne poi
parzialmente abbattuto quando, ormai desueto, venne sostituito nel 1836 dalla
Ridotta Carlo Alberto.
Oggi rimangono le ampie strutture in
pietra che disegnano una parte di quello che fu l’originario forte pentagonale
e sono ancora ben visibili dal Forte di Fenestrelle. È, inoltre, possibile
visitare i resti del Forte Mutin grazie al pregevole lavoro di recupero dei
volontari e del comune di Fenestrelle e all’opera di valorizzazione portata
avanti, tra l’altro, dalle nostre associazioni con la proposta di molte
escursioni guidate.
2)
La ridotta della Bergonnière
(Fenestrelle)
Questa è una piccola ridotta
d’appoggio al Fort Mutin edificata dai francesi “all’imbocco del vallone del rio Cristove, su una piccola collinetta […]
sui resti di una antica morena” L’opera consisteva di un trinceramento in pietra e un piccolo fortilizio di
cui rimangono ancora oggi alcuni resti.
3)
La Ridotta Catinat (Fenestrelle)
Questa è la prima ridotta che si trova a monte del Fort Mutin e
consta di un trinceramento quadrangolare idoneo a coprire anche con armi da
fuoco leggere la parte alta del Mutin. Le sue vicende seguono in tutto e per
tutto quelle del forte e ancora oggi sono visibili resti di tale opera.
4)
La Ridotta dell’Albergian (o de l’Eau)
(Fenestrelle)
Posta poco più a monte della Ridotta
Catinat, consta anch’essa di un trinceramento con una piccola costruzione
difensiva; anche per questa ridotta, le vicende seguono in tutto e per tutto
quelle del forte e ancora oggi sono visibili tracce sul terreno.
5)
La Ridotta degli Aiduchi (o Reduite
Eisduc) (Fenestrelle)
È una delle prime opere realizzata dai sabaudi e prende il nome da
uno dei reparti dell’esercito savoiardo; tale ridotta fu edificata dopo il 1708
più a monte delle ridotte Catinat e dell’Albergian. Sebbene lo scopo fosse lo
stesso delle precedenti ridotte francesi, vale a dire di proteggere il pozzo
con la fonte di acqua che riforniva le altre ridotte ed il Fort Mutin, la
ridotta fu edificata più a monte e in posizione meno vulnerabile anche in
considerazione della facilità con cui proprio gli Aiduchi avevano attaccato la
ridotta dell’Albergian nel 1708. La struttura ha forma triangolare e
decisamente più grande e complessa delle altre ridotte, trovandosi al suo
interno sia un ricovero sia un magazzino.
6)
La Ridotta Andourn (o Reduite des
Hauters)
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