mercoledì 5 ottobre 2022

Il Fort Mutin e le sue ridotte (Fenestrelle)

 

1)   Il Fort Mutin (Fenestrelle)


Prima del Trattato di Utrecht del 1713 e del conseguente passaggio dell’intera Val Chisone ai domini Sabaudi, il confine tra Ducato di Savoia e Francia era in continua definizione a causa dei plurimi passaggi di mano della città di Pinerolo.

Quest’ultima, in particolare, fu soggetta alla dominazione borbonica dal 1536 al 1574 e nuovamente dal 1631 in virtù del Trattato di Cherasco. La città fu, poi, riconquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1696, prima dell’avanzata francese su Torino del 1706.

In questo contesto, la costruzione del Fort Mutin iniziò nel 1694 per volontà di Luigi XIV, che voleva tutelare il fondovalle da eventuali attacchi sabaudi in caso di caduta di Pinerolo. La struttura fu edificata con forma pentagonale ed angoli bastionati e collegati da cortine protette da mezzelune, per un’estensione complessiva di circa 96.000 mq. Anche se non vi sono fonti certe, pare che l’opera sia stata realizzata sulla base dei progetti dell’architetto Guy Creuzet de Richerand, responsabile delle fortificazioni per il Delfinato.

La fortificazione, ulteriormente protetta da un fossato, dotato di controscarpa ed un camminamento coperto, vedeva al proprio interno ogni locale logistico, finanche il pozzo con l’acqua proveniente da una sorgente alle pendici del monte Gran Costa.

Tale costruzione, tuttavia, pare sia stata aspramente criticata dal più noto Sébastien Le Prestre de Vauban, quando, in veste di Commissario generale delle fortificazioni, visitò la struttura nel 1700. Pare addirittura che il Vauban si rivolse con disprezzo nei confronti del costruttore del Mutin, auspicando addirittura l’abbattimento di questa struttura, costruita su una conca che lo rendeva visibilmente vulnerabile al fuoco nemico. Tale proposito, visto il contesto bellico, non poté essere attuato e il Vauban dispose, allora, l’edificazione di otto ridotte disposte su entrambi i versanti della valle, allo scopo di fornire una copertura al forte; tra queste si ricorda la ridotta des Aiguilles, poi inglobata dal Forte San Carlo.

Tali sforzi, invero, furono vani e dopo esser uscito vittorioso dal lungo assedio di Torino del 1706, Vittorio Amedeo II di Savoia, risalendo le valli, riuscì ad espugnare il Mutin il 31 agosto 1708, dopo un assedio di soli 15 giorni, nel corso dei quali ne era stata fatta esplodere anche la polveriera.

Il forte venne poi ripristinato dal Re di Sardegna, che dispose il puntamento dei cannoni verso la Francia e l’edificazione di altre strutture che comporranno poi il complesso del Forte di Fenestrelle. Il Mutin venne poi parzialmente abbattuto quando, ormai desueto, venne sostituito nel 1836 dalla Ridotta Carlo Alberto.

Oggi rimangono le ampie strutture in pietra che disegnano una parte di quello che fu l’originario forte pentagonale e sono ancora ben visibili dal Forte di Fenestrelle. È, inoltre, possibile visitare i resti del Forte Mutin grazie al pregevole lavoro di recupero dei volontari e del comune di Fenestrelle e all’opera di valorizzazione portata avanti, tra l’altro, dalle nostre associazioni con la proposta di molte escursioni guidate.


2)   La ridotta della Bergonnière (Fenestrelle)

Questa è una piccola ridotta d’appoggio al Fort Mutin edificata dai francesi “all’imbocco del vallone del rio Cristove, su una piccola collinetta […] sui resti di una antica morena” L’opera consisteva di un trinceramento in pietra e un piccolo fortilizio di cui rimangono ancora oggi alcuni resti.

3)   La Ridotta Catinat (Fenestrelle)

Questa è la prima ridotta che si trova a monte del Fort Mutin e consta di un trinceramento quadrangolare idoneo a coprire anche con armi da fuoco leggere la parte alta del Mutin. Le sue vicende seguono in tutto e per tutto quelle del forte e ancora oggi sono visibili resti di tale opera.

 

4)   La Ridotta dell’Albergian (o de l’Eau) (Fenestrelle)

Posta poco più a monte della Ridotta Catinat, consta anch’essa di un trinceramento con una piccola costruzione difensiva; anche per questa ridotta, le vicende seguono in tutto e per tutto quelle del forte e ancora oggi sono visibili tracce sul terreno.

5)   La Ridotta degli Aiduchi (o Reduite Eisduc) (Fenestrelle)

È una delle prime opere realizzata dai sabaudi e prende il nome da uno dei reparti dell’esercito savoiardo; tale ridotta fu edificata dopo il 1708 più a monte delle ridotte Catinat e dell’Albergian. Sebbene lo scopo fosse lo stesso delle precedenti ridotte francesi, vale a dire di proteggere il pozzo con la fonte di acqua che riforniva le altre ridotte ed il Fort Mutin, la ridotta fu edificata più a monte e in posizione meno vulnerabile anche in considerazione della facilità con cui proprio gli Aiduchi avevano attaccato la ridotta dell’Albergian nel 1708. La struttura ha forma triangolare e decisamente più grande e complessa delle altre ridotte, trovandosi al suo interno sia un ricovero sia un magazzino.

6)   La Ridotta Andourn (o Reduite des Hauters)


Come la ridotta degli Aiduchi, anche questa fu edificata dai Savoia dopo il 1708, e costituisce la struttura fortificata più elevata (1700 metri sul livello del mare) posta a protezione del Fort Mutin. L’opera è ancora ben visibile nella sua forma longitudinale adattata all’andamento della cresta montuosa ed è formata da tre opere in muratura con pietre a secco, unite da un terrapieno protetto da una cortina con feritoie e bastioni a tenaglia.

 


Fenestrelle - Fort Mutin

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