La
conca dei Tredici Laghi ospita
numerose strutture militari, le più importanti delle quali sono i Ricoveri Perrucchetti, costruiti tra il 1888 e i primi anni del '900 nell'ampio pianoro intorno al Lago della Draja e
sui colli circostanti. Tra
gli anni ’20 gli anni ’30 i ricoveri vennero risistemati dai militari del 3°
Reggimento Alpini, in quanto servirono da punto di raccolta dei reparti e
appoggio logistico alla difesa mobile effettuata durante la Seconda Guerra
Mondiale, che aveva come obiettivo il Colle d'Abries.
Lungo
la mulattiera che dai Tredici Laghi va a sud-ovest verso il Colle Giulian, nel tratto in
cui si percorre la Costa Belvedere, si trovano alcune camere da mina, realizzate probabilmente negli anni ’30 del ‘900,
che servivano a far saltare la strada in caso di necessità. Su alcune targhe in
pietra sono incisi i dati delle strutture.
Salendo di quota lungo la mulattiera verso nord-est, invece, si può raggiungere il lago Ramella o Rametta (2.586 m), conosciuto anche come il “Lago dei cannoni” per la presenza di due cannoni ancora in postazione nelle rispettive piazzole (caso unico in tutto il fronte Alpino Occidentale), posizionate sulla riva ovest dello specchio d’acqua a poche decine di metri l’una dall’altra. Facevano parte della 149ª batteria di artiglieria della G.a.F. (Guardia alla Frontiera), completata nel 1939, che era composta da 4 cannoni da 149/35 ad affusto rigido su ruote. La lunghezza della canna era di 5,82 metri, la gettata massima di tiro 16,5 Km, con cadenza media di un colpo ogni 6 minuti. Un grosso cuneo veniva collocato dietro alle ruote, per contrastare il rinculo provocato dallo sparo. Sui cannoni è ancora possibile leggere molti dati tecnici (peso, ditta costruttrice, ecc.), tra cui l’anno di realizzazione (1916 e 1917): si trattava pertanto di “gloriosi residuati” della guerra 1915-1918. Sulle rive del lago si trovano anche resti delle code d’affusto e di una delle canne. Le piazzole allo scoperto erano rivestite su tre lati con muri in pietra e cemento, a cui erano addossati un paio di metri di terra per attutire eventuali colpi in arrivo. Le altre due piazzole si trovano poco più a valle, a quota 2.575 m e 2.560 m, dove si possono vedere solo pochi resti dei cannoni: una coda d'affusto, parti delle canne, alcuni pattini dei cingoli.
Il compito della 149ª batteria era di battere il vallone di Abries per disperdere eventuali assembramenti o accampamenti di truppe nemiche sistemati fra il paese di Abries e la piccola borgata di La Monta, base di partenza per una possibile azione offensiva attraverso il Colle della Croce. Durante le operazioni del 1940, la batteria aprì più volte il fuoco sui paesi di La Monta e di l'Echalp; nel vallone di Abries tutt'oggi delle lapidi ricordano le vittime dei bombardamenti. Nel 1950 la batteria venne smantellata e tutto il materiale ferroso possibile fu recuperato: i cannoni posizionati sulle rive del Lago Ramella vennero privati della volata (tagliata con la fiamma ossidrica), dei sistemi di puntamento e degli otturatori.
A est del lago, dietro una collinetta, si trovavano un magazzino e i baraccamenti per i serventi, di cui restano solo poche tracce di murature in pietra e cemento e alcuni rottami metallici. Dal momento che non fu possibile trovare in loco sabbia idonea per la costruzione del ricovero, la stessa fu trasportata da Ribba, circa mille metri più in basso. Sul dosso tra il ricovero e il lago si notano resti di due appostamenti semplici all’aperto. Più in basso, lungo il sentiero poco sotto i Laghi Verdi, si trovano i resti di un parapetto in pietra lungo alcuni metri: in questa zona una carta del 1940 indicava la presenta di una postazione per mortai. Era in progetto anche una teleferica, che partiva dalle miande di Fondo sopra Indiritti e arrivava a monte del Lago dell’Uomo, poi sostituita da una tra la Conca Cialancia e i Tredici Laghi, ma nulla di tutto ciò fu realizzato.
Esisteva
anche un progetto per collegare con una strada la zona dei Tredici Laghi con il
vallone di Faetto, nel territorio di Perrero. Questa infrastruttura partiva dal
fondo della Val Germanasca, poco dopo l’abitato di Trossieri, e risaliva tutto
il vallone fino ai laghi di Conca Cialancia (2.445 m), presso cui si
trovano i resti di alcuni baraccamenti
militari. I lavori iniziarono nel 1938, e alla fine dell’anno risultavano
già realizzati 13,5 Km;
nel 1940 si aprì il transito fino all’Alpe Lauson, mentre nel 1942 si raggiunse
Conca Cialancia, con un tracciato complessivo di 22 Km. Da qui, la strada
avrebbe dovuto proseguire (pare addirittura con un tunnel sotto il Passo
Cialancia, che non fu mai realizzato) fino al versante di Prali, dove si trovavano i
Ricoveri Perrucchetti.
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