Il vallone del Pis, che si apre a monte
della borgata Balziglia di Massello, è delimitato dalla creste e dai valichi di
confine con la Val Troncea (Colle dell’Arcano), con la Val Chisone (Colle del
Pis) e col il vallone dell’Albergian (Colle dell’Albergian). Questa zona, che
già durante il XVIII secolo era stata fortificata con la realizzazione di vari trinceramenti, ridotte e baraccamenti, fu ritenuta di una certa importanza strategica anche
tra la fine dell’800 e gli anni ’30 del ‘900, tanto che vede la presenza di
numerose mulattiere e strutture militari.
In località
Moremout si trovano due grandi ricoveri, realizzati dal 3° reggimento Alpini: il n. 5 era in muratura di pietrame e malta, copertura a due falde con
lastre di pietra su orditura in legno (completamente crollata), facciata
decorata con elementi orizzontali e verticali e un piccolo balconcino sopra l’ingresso.
L’edificio, composto da un piano terra diviso in sei locali e un sottotetto
abitabile, fu costruito nel 1889 ed era destinato agli ufficiali; su una targa
è riportata la dedica al sottotenente Angelo Viglierchio. Su
una targa ai piedi di un cippo di pietra nei pressi del ricovero n. 5 si legge
"3° ALPINI B. FENESTRELLE C.
ALBERGIAN 1923". Il ricovero n. 6,
costruito nel 1898 a
poco distanza, era molto simile ai coevi baraccamenti della conca dei Tredici Laghi: una lunga struttura rettangolare in pietra e malta, con tetto
a due falde (ancora in discrete condizioni), piano terra più soppalco, infissi
in legno rivestiti da una sottile lamiera verso l’esterno. Intitolato al tenente
colonnello Buffa, poteva ospitare 120 soldati e 64 muli. Nei pressi, in un piccolo
edifico quadrangolare, si trovavano le latrine. Si hanno notizie di lavori di manutenzione
ai due ricoveri sia nel 1921 che nel 1938.
Secondo fonti dei servizi segreti
francesi, nel 1926 le strutture del campo dell’Albergian erano state collegate
telefonicamente con Perrero e con il vicino Monte Morefreddo. Erano inoltre
state realizzate due postazioni per batterie presso le quattro baracche
presenti ai piedi del colle dell’Albergian, le quali erano state riparate: due erano
alloggiamenti per le truppe, le altre due servivano da magazzini, depositi e
scuderie. Effettivamente, ai piedi del colle dell’Albergian sono
ancora visibili i resti di alcuni baraccamenti militari, disposti uno vicino
all’altro, di cui oggi rimangono solo bassi muri perimetrali in pietra; a pochi
metri di distanza si rinviene un’altra piccola struttura quadrata, forse una
latrina. Tracce di strutture analoghe, che però risultavano già in rovina all’inizio
del ‘900, si trovano anche lungo il sentiero che collega il Colle dell’Albergian
al Colle del Pis, ai piedi del monte Grand Miuls.
Altri ruderi di ricoveri di fine ‘800 si
trovano ai piedi della Punta Vallonetto, sul crinale spartiacque con
la Val Chisone, poco sotto al Colle del
Pis (2.613 m)
e sulla cima pianeggiante del Monte
Morefreddo (2.770 m).
In quest’ultimo caso si tratta di due edifici simili a quelli di Moremout e dedicati
al maggiore Ribet: uno di essi è stato parzialmente risistemato anni fa dal
Parco Val Troncea come bivacco. Nei dintorni si notano diverse scritte incise
dai militari sulle rocce. Dal Morefreddo una mulattiera, costruita dal 7° reggimento Alpini nel 1896, costeggia il Monte Ruetas e raggiunge il Colle dell’Arcano. Nel 1938
furono eseguiti lavori di manutenzione presso i ricoveri del Morefreddo e del
Vallonetto.
Nel 1932 i militari sistemarono le diverse
mulattiere che da Balziglia salivano ai colli Albergian, Pis e Arcano: risultavano
essere larghe mediamente 1,30
metri. Nello stesso anno, secondo i francesi nella zona dell’Albergian
erano presenti una quindicina di baraccamenti, un trinceramento e varie
postazioni d’artiglieria: è possibile che siano state riutilizzate a questo
scopo alcune strutture di origine settecentesca, ancor oggi visibili non
lontano dai ricoveri di Moremout. Sempre i francesi avevano rilevato la
costruzione di un campo d’aviazione sopra la borgata Ortiaré, probabilmente nella
conca pianeggiante ai piedi della cascata del Pis: questa struttura risulta indicata in due
rapporti del 1926 e del 1932 e, anche se fosse stata effettivamente
realizzata, sicuramente sarebbe stata di dimensioni decisamente modeste, data l’orografia
dei luoghi.
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