Le Fortificazioni del Moncenisio
La necessità di fortificare e proteggere l’ampio pianoro del Moncenisio fu sentita fin da quando, nel 1860, la Maurienne, un tempo piemontese, venne ceduta alla Francia assieme a tutta l’area regionale della Savoia. Da questo momento in avanti il Moncenisio divenne una tra le massime fonti di preoccupazione italiana, tanto più quando, con l’adesione alla Triplice Alleanza (1882), la Francia dovette essere considerata un nemico da cui guardarsi. A partire dalla seconda metà dell’800, dunque, si iniziò a progettare una linea difensiva capace di rendere il passo inespugnabile.
Osservando il pianoro dalla grande diga in terra battuta realizzata negli anni ’50 e posta all’estremità meridionale del lago, si possono individuare tre grandi complessi fortificati a sinistra ed a destra del grande specchio.
A sinistra, balzano subito agli occhi le poderose strutture del Forte Varisello e della Batteria del Malamot, posta in cima alla montagna omonima; a destra non si può non vedere la grande mole del Forte Roncia. Un tempo, ove oggi si erge la grande diga che sbarra il lago artificiale, era anche posizionato il Forte Cassa, demolito negli anni ’50 proprio per lasciar posto al grande sbarramento.
Forte Varisello
Edificato tra Il 1887 ed il 1880 il Forte Varisello domina da 2106 m. di quota l’attuale lago artificiale del Moncenisio. Esso costituiva, assieme all’ormai distrutto Forte Cassa ed al Forte Roncia, collocato in posizione simmetrica dall’altra parte dell’invaso, un serio sbarramento del passo. La struttura, a pianta poligonale e circondata da ampio fossato, era costituita di parecchie cannoniere e casematte disposte su diversi livelli. Al piano superiore erano posizionate le bocche da 9 A.R./Ret, mentre sui fianchi nord, est, ovest si affacciavano ben 27 cannoniere. In basso, invece, trovavano posto 4 cannoniere per obici e file di feritoie per i fucilieri.
Disarmato nel 1900, dopo solo 20 anni di vita, per manifesta incapacità di resistere al fuoco delle moderne granate, il forte fu utilizzato come bersaglio per tiri di artiglieria e quindi come magazzino.
Itinerario di visita: Ex Dogana del Moncenisio –Fort varisel - M.te Malamot
- Difficoltà: E
- Tempo: ore 2.30
- Dislivello: 909 m
Dalla base della grande diga del Moncenisio, si raggiunge il vicino e suggestivo villaggio abbandonato di Grand Croix 2005 m, per imboccare poi una carreggiabile sterrata che dopo poche decine di metri si biforca. Tralasciando la deviazione di destra, che porta verso la diga, si prosegue a sinistra iniziando a salire e passando sotto l’incombente Fort Varisel. Giunti ad un bivio, voltando a destra si risalgono i 6 tornanti stradali che mettono al Forte (ore 1 dalla partenza).
Tornati al bivio, si prende la via di sinistra, chei s’inerpica lungo un costone erboso, sempre seguendo l’ex rotabile militare, in più punti rovinata. Con numerosi tornanti la strada guadagna quota superando numerosi baraccamenti in rovina e attraversando ampie e verdissime zone pascolive d’alta quota. Lasciata a sinistra l’ex carrettabile che si dirige verso il lago Bianco, la strada, ormai ridotta a un tratturo, con ampi tornanti guadagna facilmente la sommità del monte Malamot 2914 m, dov’è collocata una postazione militare dotata di cupola blindata (2,30 h da Grand Croix).
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