Montgenevre – Fort Gondran - Mte Janus
VALLATA: Val_Durance
Difficoltà: E
Dislivello: 693 m
Tempo di salita: ore 2.15
Accesso: Montgenevre si raggiunge da Cesana Torinese, seguendo la S.S. 24 del Monginevro e superando Claviere, ultimo Comune italiano. Montgenevre si trova 1 Km oltre la frontiera. Si parcheggia presso la stazione d’avvio della Cabinovia “Des Chalmettes”
Dalla stazione funiviaria di Montgenevre 1850 m, si risale un ampio sentiero poco inclinato che fiancheggia lo spumeggiante rio Durance, prossimo alla sorgente, sulla sua sponda destra orografica. Incrociata la strada sterrata che porta ai forti Gondran e Janus, la si attraversa per salire ripidamente un pendio erboso ammantato qui e là da larici abbastanza fitti. Raggiunta una radura erbosa il tracciato continua a salire assai vigorosamente, all’interno di una sorta di viale fiancheggiato da resinose, fino a raggiungere, dopo un ultimo
Tratto assai faticoso, un pianoro erboso risalito da una sciovia. Utilizzando la pista della sciovia stessa e deviando poi a destra, per traccia, ci si porta su un colletto innominato (2374 m), dal quale si gode ottima vista sulle Alpi del Delfinato e sui vari baraccamenti del Fort du Gondran (ore 1.30 dalla partenza).
Giunti al colletto si devia sulla destra, imboccando una strada militare sterrata (chiusa da una sbarra) che, tagliando in salita il pendio orientale del Mte Janus, si porta fin a ridosso del suo versante nord, per effettuare un tornante e raggiungere in poche decine di metri il grande e semidiruto Fort Janus. Pochi metri prima dell’ingresso del forte, sulla sinistra, nasce un viottolo abbastanza ripido, che fra roccette e detriti mette in 5 minuti alla sommità del Mte Janus 2543 m, su cui è infissa una lunga asta in metallo (ore 2.15 complessive).
Le possenti fortificazioni del Gondran-Janus
Posizionato ad una quota compresa tra i 2330 ed i 2459 m l’altipiano del Gondrand si trova, appena al di là del confine italiano, pochi metri al di sopra delle sorgenti della Durance. Strategicamente fondamentale, perché capace di dominare tanto la conca di Briançon quanto l’alta valle italiana della Dora Riparia, il luogo divenne oggetto di studio dallo S. M. francese a fine XIX sec., quando l’Italia annunciò l’adesione alla Triplice Alleanza, in aperta ostilità verso i cugini d’oltralpe. Nel 1874, dunque, si iniziò a costruire la strada di arroccamento che avrebbe dovuto condurre alle opere fortificate nascenti. Tra queste, per primi sorsero i baraccamenti posizionati sulla Cima Chenaillette, posta a meno di 1 Km dalla linea di frontiera, che dovevano ospitare una squadra di sorveglianza. Ovviamente la posizione fu fortificata da ripari per mitragliatrici, opere in galleria e cinte di filo spinato.Nel 1898, tuttavia per contrastare le fortificazioni del Mt Janus, gli italiani provvidero a fortificare la cima del M.te Chaberton con una piazza poderosa, dotata di 8 cannoni 149/35 con cupole A/M. Di conseguenza, il pianoro ove nel frattempo erano sorta una linea costituita dalle prime modeste piazzeforti denominate Gondran A e Gondran B, venne occupata militarmente in modo permanente. Da questo momento, fino alla metà degli anni ’30, la linea venne ripetutamente rafforzata, entrando a far parte della ligne Maginot alpine e risultando alla fine costituita da 20 batterie (ognuna da 4 pezzi d’artiglieria), una grande caserma, 4 cucine, 9 baraccamenti truppe, 3 magazzini d’artiglieria, 1 padiglione sottuff. Più vari ripari e trinceramenti.
Poco discosto da queste opere, sulla cima detta Sommet des Anges, a 2459 m, a partire dal 1887 e su preesistenti posizioni di campagna, venne poi edificato il Gondran C, una vera roccaforte, capace di ospitare 288 uomini, dotata di un imponente portale d’ingresso. Nel 1886 vi venne posizionato in modo permanente obici-siluro dal potenziale altamente distruttivo. Il Gondran C rappresentava la chiave di volta dell’intero settore fortificato In quello stesso periodo, a partire dal 1888 si diede anche inizio ai lavori per la costruzione del più modesto Gondran D a 2432 m di quota, poco al di sotto del C. Dotato di trincee e batterie serviva a proteggere la parte sud-est del pianoro del Gondran.
Ad inizio degli anni ’30, quando le distanze tra Italia e Francia tornarono ad essere significative, a completamento dell’opera vennero poi edificate le strutture del Gondran E, dotate di un blocco di ingresso, uno di fanteria e un blocco di osservazione. con lo scopo di coprire il divario tra Janus e Les Aittes. I blocchi erano protetti da mitragliatrici pesanti e da un cannone. Da queste fortificazioni il 17 giugno 194°, con 4 obici d'assedio Schneider 280 mm Mle 1914, i francesi martellarono le batterie del Forte Chaberton, fino a renderle inutilizzabili.
Esattamente in faccia ai Gondrans, a dominare da 2543 m la strada di fondovalle che unisce Briançon all’Italia, sin dal 1884 era frattanto iniziato a sorgere il Fort Janus, che prendeva il nome dalla cima su cui era posizionato. Costituito sostanzialmente da una caserma con funzioni di ridotta e da postazioni d’artiglieria in cupola, dotato di una strada di arroccamento il forte. Nel 1933-37 l’opera fu dotata di postazioni Maginot in caverna (8 blocchi di combattimento) che presero il nome di Gros Ouvrage du Janus e furono armati con 4 cannoni da 95 mm. Inoltre le gallerie furono attrezzate con 3 generatori diesel da 140 hp, magazzini, polveriere e riserve d’acqua, casematte e depositi di carburante.
Costruito in blocchi di pietra e cemento, fu danneggiato durante la battaglia dello Chaberton nel giugno 1940, mantenendo integra, tuttavia, la propria operatività.
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