All'imbocco della Val Germanasca, sul versante opposto a quello del Fort Louis, si trova uno sperone roccioso che si protende a sbarrare la valle. Questa località, già anticamente presenta denominazioni in patouà e non solo (la touëro, turris banchetorum, torre di banchet, etc.) che fanno ipotizzare la presenza di un’opera fortificata difensiva. già nel tardo medioevo, data la sua posizione strategica. Tra l’altro, poco a monte si trova anche la borgata Bâtio (Bastida), che significa fabbricato fortificato, a indicare la possibile presenza di più strutture di controllo e difesa in questa zona.
Non si hanno, però, notizie precise della Torre fino alla metà del Cinquecento: in quegli anni, in cui infuriavano le guerre di religione tra Cattolici e “Riformati”, la struttura fu occupata alternativamente dai Valdesi e dall'esercito sabaudo. Nel 1561 i piemontesi, comandati dal conte della Trinità, decisero di migliorare la fortificazione della “torre del bancheto”, anche se il maltempo rallentò molto i lavori. L’anno successivo la struttura fu dotata di una guarnigione definitiva e di un comandante. L’edifico era collegato al fondovalle mediante una mulattiera lastricata, ancora oggi esistente, che scendeva sino al ponte sul Germanasca. Nei decenni successivi, però, la fortificazione venne abbandonata, privilegiando la postazione del dirimpettaio Fort Louis. Sulle carte del ‘600 e ‘700 l’edificio è indicato solo più come un rudere. Oggi si può ancora osservare un pozzo (forse la cisterna), recentemente riempito.
La zona dove sorgevano il Fort Louis e la Torre delle Banchette vista da valle |
La zona di "Praluis" e la "Tour Ruiné" delle Banchette nella "Carta delle Valli del Piemonte abitate dai Valdesi ossia Protestanti", incisa a Parigi nel 1690, di Jean-Baptiste Nolin |
Nella "Carta delle Tre Valli del Piemonte" del 1668 sia la Torre delle Banchette che il "Praluis" sono indicati come demoliti |
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